Accordo di Azione Comune scrive alle parlamentari
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Alle Donne Parlamentari
Camera dei Deputati
Senato della Repubblica
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Illustre deputata/senatrice
ci permettiamo rivolgerci a
Lei, fiduciose nella sua attenzione e comprensione, a nome dell’ “Accordo di
azione comune per la democrazia paritaria”, che raccoglie più di cinquanta
associazioni, reti e movimenti di donne attive nella società civile allo
scopo di promuovere la presenza paritaria delle donne nella vita politica in
attuazione del principio di uguaglianza sostanziale di cui all’art. 3 della
Costituzione e del principio di pari opportunità nell’accesso alle cariche
elettive di cui all’art. 51 della Costituzione e in armonia con la
Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea divenuta vincolante per
gli stati con l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona (Art. 23). (prosegui -->)
Quali che possano essere i
prossimi sviluppi della situazione politica, sembra certo che uno dei primi
impegni del Parlamento dovrebbe essere una riforma della legge elettorale
politica.
E’ noto che nessuna legge
elettorale di per sé è in grado di assicurare una presenza paritaria delle
donne nelle assemblee elettive; è tuttavia possibile introdurre nelle
disposizioni elettorali, norme di garanzia che favoriscano la elezione delle
donne: un intervento normativo appare oggi necessario ed urgente,
indipendentemente dal sistema elettorale di riferimento.
Si possono, infatti,
individuare misure efficaci sia per il sistema di tipo proporzionale sia di
tipo maggioritario nelle loro diverse variabili.
Qualora si adotti in tutto o in
parte un sistema proporzionale, la prima garanzia può consistere in una disposizione
che preveda che le liste comprendano un numero eguale di candidati uomini e
di candidate donne; se fosse prevista l’espressione delle preferenze,
dovrebbe essere introdotto, come è avvenuto con la legge 23 novembre 2012 n.
215 per le elezioni amministrative, la possibilità di esprimere due
preferenze, purché una sia per una donna.
Qualora si adotti, in tutto o
in parte un sistema proporzionale, senza preferenze (le cosiddette liste
bloccate), dovrebbe essere prevista l’alternanza in lista di uomini e di
donne, compreso un ugual numero di donne e di uomini quali capilista.
Dovrebbe inoltre essere
previsto che, in caso di dimissioni o di decadenza, per qualsiasi motivo, di
uno o più eletti/e, debba subentrare il primo dei non eletti/e dello stesso
genere dei dimissionari/e o dei decaduti/e.
Qualora invece si adottasse, in
tutto o in parte, un sistema fondato sui collegi, bisognerebbe prevedere
collegi non uninominali, ma binominali, nei quali vengono presentati un uomo
e una donna, come, ad esempio prevede la legge attualmente in discussione al
Parlamento francese. Ogni voto è assegnato al ticket uomo/donna,
che in caso di vittoria del collegio sono eletti ambedue. In tal caso
dovrebbero essere ridisegnati i collegi. Sarebbe inoltre opportuno, a nostro
avviso, prevedere la possibilità di presentare le candidature in un unico
collegio.
Auspichiamo che le donne elette
sappiano fare rete e intervenire su tale materia in favore delle pari
opportunità.
Siamo a Vostra disposizione
qualora desideriate maggiori dettagli in materia e vi porgiamo i più cordiali
saluti e auguri di buon lavoro.
Accordo di azione comune per la
democrazia paritaria
danielacarla2@gmail.com •
morronir@libero.it
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lunedì 10 giugno 2013
Società e Diritto / REVISIONE DELLA LEGGE ELETTORALE
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