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mercoledì 27 gennaio 2016

GPA o “Maternità Solidale” / Cerchiamo di arrivare a una coerenza



LA TECNOLOGIA NON È AUTONOMA E SOVRANA NÉ PUÒ ESSERE SCISSA DALL’ETICA
di Iole Natoli *

In un incontro interessante e segnato da qualche contrasto di parte svoltosi il 26 gennaio alla Libreria delle Donne di Milano, nell’affrontare il tema dell’”utero in affitto” o “gravidanza per altri”, le relatrici e la maggior parte dell’uditorio hanno posto l’accento sul valore fondante sul piano personale e sociale della relazione materna, quella che per la specie umana, non diversamente dalle altre specie animali, si stabilisce tra la donna gravida e il suo futuro bambino e che non cessa con la nascita di questi, ma si protrae e si arricchisce nel tempo costituendo e costruendo l’unica identità soggettiva di cui il nato o la nata possono disporre nei primi loro mesi di vita.

venerdì 8 gennaio 2016

MA COSA C’ENTRA LA GPA CON L’ABORTO?


L’abbaglio di un tandem fuor di luogo - La riflessione femminista s’incarta nel tentativo di ricondurre a principio unico GPA e Aborto
di Iole Natoli

A furia di togliere specificità ai nostri discorsi, finiamo spesso col discutere di pure astrazioni, ovvero del nulla. È quel che sta accadendo in un dibattito in corso, nel quale alcune femministe mettono insieme due fenomeni diversi, la GPA e l’ABORTO, iscrivendoli sotto le voci Maternità e Vita.
Cosa significa ricorrere all’opposizione Negazione / Affermazione della Vita per applicarla alla Maternità e al Femminismo?
Per cominciare: cosa si intende per vita, per generazione, per desiderio di generazione e per desiderio di vita?
In natura la Vita viene generata a prescindere dai desideri, o comunque non in stretta relazione con essi. Se collegabile a un qualche desiderio può esserlo solo al desiderio sessuale, considerato che la generazione consegue al coito; ma il coito non è sempre intenzionalmente finalizzato alla generazione. Non lo è nei primitivi o nelle altre specie animali, ovvero nelle società non “civilizzate”, non lo è nemmeno nelle nostre, almeno in quelle che al desiderio sessuale hanno riconosciuto il diritto di esistere A PRESCINDERE  dall’obbligo  della    procreazione,  stabilito  “per  legge
divina” da Santa Madre Chiesa (et in saecula saeculorum, amen).