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venerdì 8 gennaio 2016

MA COSA C’ENTRA LA GPA CON L’ABORTO?


L’abbaglio di un tandem fuor di luogo - La riflessione femminista s’incarta nel tentativo di ricondurre a principio unico GPA e Aborto
di Iole Natoli

A furia di togliere specificità ai nostri discorsi, finiamo spesso col discutere di pure astrazioni, ovvero del nulla. È quel che sta accadendo in un dibattito in corso, nel quale alcune femministe mettono insieme due fenomeni diversi, la GPA e l’ABORTO, iscrivendoli sotto le voci Maternità e Vita.
Cosa significa ricorrere all’opposizione Negazione / Affermazione della Vita per applicarla alla Maternità e al Femminismo?
Per cominciare: cosa si intende per vita, per generazione, per desiderio di generazione e per desiderio di vita?
In natura la Vita viene generata a prescindere dai desideri, o comunque non in stretta relazione con essi. Se collegabile a un qualche desiderio può esserlo solo al desiderio sessuale, considerato che la generazione consegue al coito; ma il coito non è sempre intenzionalmente finalizzato alla generazione. Non lo è nei primitivi o nelle altre specie animali, ovvero nelle società non “civilizzate”, non lo è nemmeno nelle nostre, almeno in quelle che al desiderio sessuale hanno riconosciuto il diritto di esistere A PRESCINDERE  dall’obbligo  della    procreazione,  stabilito  “per  legge
divina” da Santa Madre Chiesa (et in saecula saeculorum, amen).

lunedì 4 novembre 2013

SOCIETÀ / STABILIAMO CHE COS’È UN ABORTO


Aborto e condizionamento religioso
IL CORAGGIO DI UNA COERENZA CHE MANCA
di
Iole Natoli


Occorreva che Matteo Renzi ci mettesse del suo nella polemica, per riproporre la contraddizione di sempre. Donne illustri che s’impegnano a scagliarsi contro i cimiteri dei feti e che, malgrado il sacro fuoco libertario, si fanno portatrici di un equivoco.
Potrei attingere a uno qualsiasi degli scritti apparsi di questi giorni. Privilegio però quello di Lidia Ravera (-->), scrittrice e donna che peraltro stimo moltissimo, perché data la forza delle argomentazioni addotte il suo intervento meglio si presta a evidenziare la contraddizione di cui scrivo.


Costellazione semantica - Iole Natoli - 1983


mercoledì 23 maggio 2012

LAICITÀ E DOGMI / GIÙ LE MANI DAL VENTRE DELLE DONNE


Conversazioni autorevoli
Il DIRITTO LEGALE DELLA BLASTULA
di Iole Natoli

Siamo alle comiche? Non so, forse agli epiloghi di una lunga campagna anti-donna, che muovendo dai patriarcati lungo i secoli e arricchendosi della caccia alle streghe, con molti roghi di cristiana memoria, giunge oggi a voler ricacciare dentro la gabbia le donne, colpevoli di aver trovato, tra mille sofferenze loro imposte, la strada di una totale autonomia.

COSTUME E SOCIETÀ / La 194 e un equivoco del linguaggio da eliminare / Parte 2ª




Chiariamo bene le idee agli antiabortisti
LEGGE 194 e
INTERRUZIONE DELL’OSPITALITÀ GRAVIDICA
post confronto
di Iole Natoli   

Raramente trascorro il mio tempo a dibattere sui blog altrui questioni varie e tuttavia qualche volta mi accade.
La più recente è legata alla lettura del titolo Dell’aborto non mi importa nulla”, che l’autrice del pezzo si affrettava giustamente a smentire fin dalle prime battute, utilizzandolo di fatto per spiegare che si sarebbe interessata e occupata di altro: di cose da lei ritenute in quel momento più importanti ed urgenti, su cui convogliare attenzione e commenti.

COSTUME E SOCIETÀ / La 194 e un equivoco del linguaggio da eliminare / Parte 1ª



Chiariamo bene le idee agli antiabortisti
LEGGE 194 e
INTERRUZIONE DELL’OSPITALITÀ GRAVIDICA
di Iole Natoli

In un giorno che passerà alla storia come simbolo dell’antifemminismo più bieco, la città di Roma - situata in Italia e non all’estero e capitale della Repubblica italiana - è divenuta luogo della manifestazione più orrenda che si possa ideare in uno Stato: bambolotti posti ad adornare una croce, dichiarazioni aberranti alla stampa, insulti infamanti e da codice penale alle donne e, ciliegia acida su una torta marcia, l’appoggio fisico e politico alla Marcia - impropriamente chiamata Pro Vita - del Sindaco Alemanno e della Consigliera delle Pari Opportunità, Lavinia Mennuni.