mercoledì 23 maggio 2012

LAICITÀ E DOGMI / GIÙ LE MANI DAL VENTRE DELLE DONNE


Conversazioni autorevoli
Il DIRITTO LEGALE DELLA BLASTULA
di Iole Natoli

Siamo alle comiche? Non so, forse agli epiloghi di una lunga campagna anti-donna, che muovendo dai patriarcati lungo i secoli e arricchendosi della caccia alle streghe, con molti roghi di cristiana memoria, giunge oggi a voler ricacciare dentro la gabbia le donne, colpevoli di aver trovato, tra mille sofferenze loro imposte, la strada di una totale autonomia.
E mentre in Norvegia si varano programmi volti a garantire aiuti concreti alle madri - dagli asili a forme di assistenza domiciliare e di congedo obbligatorio di paternità per gli uomini, che coprano un periodo sufficiente a trasformare i generatori maschili di figli in PADRI non solo biologici ma a tutti gli effetti - in Italia si lasciano allo sbando totale le famiglie, non investendo o investendo pochissimo in provvedimenti analoghi, in barba alla conclamata attenzione per le politiche familiari, di cui ciascun governo o partito politico si ammanta.
In Italia si marcia invece per la capitale con insulti infondati e infamanti per le donne (13 maggio di quest’anno). Anche al di là dell’oceano accade qualcosa. Negli USA si contestano le quote di tasse destinate a coprire le spese sanitarie inerenti ai contraccettivi e dunque al programma di controllo delle nascite.
E poiché se soltanto si può provare a non pagare qualcosa le sensibilità “etiche” si moltiplicano, le arcidiocesi di New York e Washington, che hanno promosso una causa contro Obama in proposito, trovano il sostegno “disinteressato” di buona parte del partito repubblicano.
Ma le “comiche” di cui oggi occuparci non si fermano qui. C’è infatti in corso un progetto, che indica un’aspirazione globalizzante del fenomeno: “parte l'offensiva del Vaticano” titola il Messaggero on line del 18 maggio, “via a raccolta di firme europea. Da domenica mobilitazione generale: l'Ue riconosca il diritto alla vita di ogni essere umano «fin dal concepimento»”.
Concepimento? Qualcosa che avrà a che fare col concepire, suppongo, dunque col pensare, ideare, progettare… E cosa c’entrerà mai tutto questo con una donna che si trova d’improvviso lanciata in uno stato di gravidanza incipiente da uno stupro o da un incidente di percorso (la dimenticanza di una pillola, o la rottura di un condom, ad esempio) e che pertanto non ha minimamente progettato di diventare madre e non ha ideato un bel niente?
«Oh, ma l’ideazione è divina», obietterebbe col suo fare saccente un rappresentante della Chiesa cattolica, portando a prova la gravidanza della madre di Cristo, candidata secondo i Vangeli per volere non suo al concepimento per eccellenza: quello che più asessuato di così non si può.
«Giusto, però si dà il caso che una qualche differenza ci sia, perché nelle più banali vicissitudini umane, ne converrà, un regolare rapporto sessuale c’è stato e…».
«Sempre di concepimento si tratta! Così ha stabilito la Chiesa e così donne e uomini hanno l’obbligo morale di credere».
«E quelli che non credono nemmeno nella Chiesa che fanno?».
«Peggio per loro! Noi sosteniamo il diritto alla vita del concepito sin dal suo primo installarsi nel grembo materno, di donne cattoliche e no. La nostra visione del mondo è egualitaria».
«Beh, io la chiamerei totalitaria, comunque sa una cosa Vescovo… Arcivescovo? Forse Santità? O… insomma scelga lei, per me è lo stesso: quello che lei definisce il concepito fin dal suo impiantarsi ecc. ecc. per la scienza ha un nome differente: si chiama blastula e chiunque s’informi, perfino su Wikipedia, della struttura biologica cui corrisponde scoprirà che…»
«Basta così! Il suo è un pensiero eretico e ringrazi l'epoca purtroppo non lontana in cui è nata, perché se invece…».
«Sì, ne sono al corrente dalla Storia; un lungo elenco di blasfemi arrostiti, il cui odore cavalca tra i secoli e giunge a noi, grazie anche a iniziative come questa: la raccolta di firme che così tanto vi appassiona, intendo. Un’ultima domanda… - però non conoscere il suo grado mi disturba, come dovrei chiamarla? Rappresentante della Verità assoluta, o… - beh, andiamo avanti. La domanda è del tutto innocente e sono certa che non potrà imbarazzarla: e Galilei?»
«Galilei, cosa?».
«Sì, quella storia del Sole che girava intorno alla Terra, la scoperta scientifica di Galilei, l’abiura e tutto il resto: come la mettiamo con quella faccenda lì, Innominato?».
«Per quella svista sono già state presentate le scuse ufficiali e tutto è a posto!».
«D’accordo, ma allora l’infallibilità della Chiesa, la concepita-blastula…».
«Mi ascolti figliola, abbia fede: fra alcuni secoli, se qualcuno ci obbligherà a riconoscere la mistificazione… cioè quello che lei presume sia un nostro errore in proposito, noi non ci tireremo indietro dinanzi a un nostro obbligo preciso».
«Che sarebbe?».
«Quello di chiedere scusa un’altra volta».
«E le donne che intanto non avranno potuto interrompere una maternità non voluta?».
«Poco male. Nel frattempo tutti quei concepiti saranno nati, cresciuti, forse morti da un pezzo e, ancor prima di loro, le madri. Cosa pretende di più infallibilmente sacro di questo?».


©Iole Natoli

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