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lunedì 7 marzo 2016

8 Marzo 2016 e Gpa


GPA o MORTE LA CULTURA LIBERTICIDA DEL BAVAGLIO
di Iole Natoli   


In questi giorni di PRETESA DI BAVAGLIO Pro-Gpa-Libera-Mondo, accade perfino che in un gruppo "FEMMINISTA" di Facebook ti cancellino senza nemmeno dirti il perché e che, se chiedi lumi alla comunità correlata, non ti si risponda nemmeno.
In questi giorni di “democratica” agonia del pensiero, che prevede che a parlare siano solo gli/le autodefinitesi-non-schierate/i, in realtà più schierat* di un plotone d’esecuzione, accade che ti arrivi tramite newsletter questa immagine da un membro parlamentare di SEL.

sabato 5 marzo 2016

#UteroInAffitto o #GPA e il DIRITTO NATURALE del BAMBINO

Gpa o della più intima continuità umana negata
di Iole Natoli

Disegnato da Freepik (>)


Nell’attuale esplosione di contrasti che si accompagna al tema della cosiddetta maternità surrogata, accade di sentire le opinioni più incredibili anche da parte di psichiatri o psicanalisti - non molti per fortuna - che dovrebbero avere uno sguardo più attento alle prime emozioni dell’infanzia.

Perché di fatto di tutto si discetta tranne che del diritto naturale del bambino (quello reale perché nato, non quello fittizio esistente solo come progetto da realizzare comunque), che consiste nell’aver riconosciuta e tutelata  la propria continuità   
esperienziale, che  lo lega  alla  vita intrauterina in cui ha appreso a decifrare e costituire il suo piccolo mondo, attraverso le reazioni emotive e la voce della donna che lo ha avuto in grembo per così tanti mesi. 

martedì 2 febbraio 2016

La GPA, il FEMMINISMO e la CHIESA


Tra Femminismo e Chiesa nessuna “Santa Alleanza” 
ma soltanto una convergenza su un tema che non cancella le opposizioni di fondo
di Iole Natoli  

Mi riferisco a uno scritto di Marina Terragni, apparso oggi 2 febbraio sul blog Maschile / Femminile di Io Donna (link).
Noto - Foto di Iole Natoli

Lo faccio anche perché Marina, che mi conosce per avermi intervistata sul Cognome Materno in passato, ha riportato sia pure un po’ in sintesi una frase pronunciata da me il 26 gennaio, in occasione di un incontro sulla cosiddetta “maternità surrogata” presso la Libreria delle Donne di Milano. La mia frase originaria, da lei resa in modo sintetico, era: «Non sono io che la penso come la Chiesa; è la Chiesa che la pensa come me, che sono laica», pronunciata in risposta ad altre intervenute che accusavano le femministe - o almeno quelle presenti nella sala -  di aver adottato la posizione espressa dalla Chiesa cattolica.
Nel suo articolo Marina Terragni si dichiara d’accordo su questa  impostazione ma da lì passa ad attribuire alla Chiesa una vicinanza alle donne, cosa da cui io prendo le distanze.

domenica 31 gennaio 2016

Contro il #FamilyDay dell’ignoranza


La devianza mentale di una piazza
di Iole Natoli  

Chi crede che negare lo statuto di famiglia alle coppie omosessuali incrementi l’eterosessualità mostra di non capire nulla in assoluto. Non ci sarà un maggior numero di eterosessuali vietando questi matrimoni o queste unioni civili; ci saranno solo più omosessuali a disagio e più bambini con una famiglia a metà, che rischia di ridursi a zero in certi casi.
Se si vuole combattere l'utero in affitto o la gpa indiscriminata, questione di natura diversa, è altrove che vanno concentrati gli sforzi (link) con calma, con competenza, con tenacia. Anche perché massime affituarie dell'utero sono quelle coppie eterosessuali “PartoImpedite”, che preferiscono questa via innaturale all’adozione col patentino della "normalità" coniugale.
E allora, un po’ di serietà, care piazze italiane del 30 gennaio di quest’anno, perché questa è la qualità che vi manca.

31.01.2016
© Iole Natoli (link
vedi anche “Il mascheramento della NATURA nel nome di Dio(link)

sabato 23 gennaio 2016

DIRITTI CIVILI / QUALE NATURA, QUALE FAMIGLIA, QUALE DIO?

Il mascheramento della NATURA nel nome di Dio
testo e foto di Iole Natoli


Ci meravigliamo del fatto che società con statuti sociali diversi dal nostro giustifichino ogni atto di potere derivante da leggi antidemocratiche riferendo tali atti dogmatici a un Dio. Eppure ancora oggi nelle nostre società un po’ più evolute continuiamo a smerciare aria fritta e totalmente lontana da ogni ricerca scientifica e sociologica ricorrendo agli stessi schemi mentali. È quello che ha fatto di recente il pur “moderno” - come a molti appare - Bergoglio,
proclamando a gran voce che “la famiglia naturale è quella voluta da Dio”.  Ma di quale natura, di quale famiglia, di quale dio si sta ancora una volta sproloquiando?

lunedì 4 novembre 2013

SOCIETÀ / STABILIAMO CHE COS’È UN ABORTO


Aborto e condizionamento religioso
IL CORAGGIO DI UNA COERENZA CHE MANCA
di
Iole Natoli


Occorreva che Matteo Renzi ci mettesse del suo nella polemica, per riproporre la contraddizione di sempre. Donne illustri che s’impegnano a scagliarsi contro i cimiteri dei feti e che, malgrado il sacro fuoco libertario, si fanno portatrici di un equivoco.
Potrei attingere a uno qualsiasi degli scritti apparsi di questi giorni. Privilegio però quello di Lidia Ravera (-->), scrittrice e donna che peraltro stimo moltissimo, perché data la forza delle argomentazioni addotte il suo intervento meglio si presta a evidenziare la contraddizione di cui scrivo.


Costellazione semantica - Iole Natoli - 1983


mercoledì 23 maggio 2012

LAICITÀ E DOGMI / GIÙ LE MANI DAL VENTRE DELLE DONNE


Conversazioni autorevoli
Il DIRITTO LEGALE DELLA BLASTULA
di Iole Natoli

Siamo alle comiche? Non so, forse agli epiloghi di una lunga campagna anti-donna, che muovendo dai patriarcati lungo i secoli e arricchendosi della caccia alle streghe, con molti roghi di cristiana memoria, giunge oggi a voler ricacciare dentro la gabbia le donne, colpevoli di aver trovato, tra mille sofferenze loro imposte, la strada di una totale autonomia.

COSTUME E SOCIETÀ / La 194 e un equivoco del linguaggio da eliminare / Parte 2ª




Chiariamo bene le idee agli antiabortisti
LEGGE 194 e
INTERRUZIONE DELL’OSPITALITÀ GRAVIDICA
post confronto
di Iole Natoli   

Raramente trascorro il mio tempo a dibattere sui blog altrui questioni varie e tuttavia qualche volta mi accade.
La più recente è legata alla lettura del titolo Dell’aborto non mi importa nulla”, che l’autrice del pezzo si affrettava giustamente a smentire fin dalle prime battute, utilizzandolo di fatto per spiegare che si sarebbe interessata e occupata di altro: di cose da lei ritenute in quel momento più importanti ed urgenti, su cui convogliare attenzione e commenti.

COSTUME E SOCIETÀ / La 194 e un equivoco del linguaggio da eliminare / Parte 1ª



Chiariamo bene le idee agli antiabortisti
LEGGE 194 e
INTERRUZIONE DELL’OSPITALITÀ GRAVIDICA
di Iole Natoli

In un giorno che passerà alla storia come simbolo dell’antifemminismo più bieco, la città di Roma - situata in Italia e non all’estero e capitale della Repubblica italiana - è divenuta luogo della manifestazione più orrenda che si possa ideare in uno Stato: bambolotti posti ad adornare una croce, dichiarazioni aberranti alla stampa, insulti infamanti e da codice penale alle donne e, ciliegia acida su una torta marcia, l’appoggio fisico e politico alla Marcia - impropriamente chiamata Pro Vita - del Sindaco Alemanno e della Consigliera delle Pari Opportunità, Lavinia Mennuni.