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martedì 9 luglio 2024

GPA reato universale? Si accendono nuovamente le polemiche

I vecchi luoghi comuni rifioriscono all’insegna dell’approssimazione analitica
Di Iole Natoli

by it.freepik.com

Segnalo in primo luogo due articoli interessanti apparsi in questi ultimi giorni sul tema. L’uno è “Il corpo della madre surrogata [1], pubblicato da il ricciocorno schiattoso, l’altro “In tre a fare un bambino, una serie tv racconta la maternità surrogata” [2] di Monica Lanfranco. Due letture relative ad alcuni aspetti trattati, che val la pena di regalarsi malgrado la calura dell’estate.

C’è però altro che abitualmente sfugge e di cui ho già scritto in precedenza [3]. Preferisco iniziare tuttavia dai luoghi comuni per liberare il campo dagli equivoci.

• L’autodeterminazione della donna.

È un argomento pretestuoso e falso. L’autodeterminazione, che sia della donna o dell’uomo, può riguardare SOLAMENTE sé e il proprio destino. Applicarla alla Gravidanza Per Altri è un evidente cortocircuito logico. La determinazione di sé o autodeterminazione della donna non può estendersi a determinare il destino di altri soggetti, con cui già in partenza non si ha nessun legame biologico e verso cui si pretende di non doversi assumere nessuna responsabilità giuridica dopo averne determinato l’esistenza. Di determinazione della vita di altri, infatti, si tratta. Senza la gravidanza e il parto nessun essere umano esisterebbe.

• Parto in anonimato, ovvero Il diritto attribuito alle madri di non riconoscere il figlio dopo il parto.
Un'altra argomentazione inconsistente è quella secondo la quale il diritto al parto in anonimato giustificherebbe la cessione da parte della gestante 
di una bimba o di un bimbo nato da GPA. Nulla di più falso.

La situazione che ha generato l’attribuzione di un tale diritto, col DPR 396/2000, art. 30, comma 2 [4], è del tutto differente da quella a cui la si vuole apparentare e risponde a due ordini di ragioni.

La madre. Queste madri NON volevano la gravidanza, in cui si sono trovate imbrigliate per le più svariate ragioni, e che avrebbe condizionato la loro vita. Se questa è stata condotta a termine è perché quelle donne non hanno voluto – il più delle volte potuto – abortire.

Il figlio. Può accadere – ed è già accaduto – che una donna che ha partorito un figlio non voluto sia assalita, nella delicatissima fase del post partum, dall’insano desiderio di liberarsi del problema sopprimendo il neonato. Che poi la si condanni giustamente a norma di legge non restituisce la vita al figlio soppresso. Dare a queste madri la possibilità di affidarlo a una struttura, affinché sia adottato, costituisce in primo luogo una misura di tutela nei confronti del figlio che, una volta messo al mondo, ha tutto il diritto di vivere, di essere accudito e di godere di ogni garanzia giuridica spettantegli.

• La cessione del figlio nella GPA.

Per prima cosa rilevo una contraddizione tra la definizione di “maternità surrogata” e il lavaggio del cervello fatto alle donne durante questo tipo di gravidanza, affinché non sentano mai il bambino che cresce dentro di loro come proprio. Bisognerebbe decidersi. Se si parla di “maternità” allora quella donna è madre e il bambino è suo figlio; se invece il bambino non è figlio, allora non si può parlare di maternità, ma bisognerà trovare un altro termine per descrivere la gravidanza per altri.

Ciò che comunque distingue radicalmente la cessione del figlio nella GPA dal non riconoscimento di un figlio proprio alla nascita è però un’altra cosa. Diversamente da quest’ultimo caso, infatti, nella Gpa NON siamo dinanzi a un evento inaspettato o comunque non desiderato; al contrario, la gravidanza è indotta v o l o n t a r i a m e n t e, con un abuso di potere sul bambino/a che non può avere legittimazione alcuna.   Che ci sia compenso economico o no è un aspetto secondario.

• La responsabilità personale nella nascita di un essere umano, livello primario della questione.

Il punto iniziale dell’analisi da compiere è quello della responsabilità nella nascita di un essere umano. Un ovocito da solo non dà un essere umano. Un gamete maschile non genera da solo un essere umano. Qualcuno può anche avere riserve sul ricorso alle cosiddette “donazioni” di gameti, ma questo non è l'elemento centrale del problema. Da soli, separatamente considerati, i gameti femminili e maschili finiscono entrambi nel nulla. Ciò che invece consente la vita è la coniugazione genetica (come preferisco chiamare l'altrimenti detta “fecondazione“) unita alla gravidanza e al parto
La stessa coniugazione genetica da sola è insufficiente, non a caso si cerca un utero di persona ospitante. Alti lai si levano se si parla di utero in affitto, o in comodato e forse anche a contratto. Brutti e cattivi quelli che pretendono di ridurre una persona a un utero! Ma chi compie in realtà questa riduzione? Proprio coloro che eliminano per contratto la responsabilità verso il nato da parte della gestante e partoriente. La responsabilità verso il nato o la nata non è alienabile. Per legge, in una generazione naturale non basta che il bambino sia riconosciuto dalla madre per sollevare il padre biologico dalle responsabilità verso di lui. In altri termini, la responsabilità personale è assoluta e NON trasferibile. Nel caso della “madre surrogata”, invece, la responsabilità viene considerata tanto trasferibile da essere addirittura annientata prima ancora che la creatura nasca. Tanti saluti affettuosi di tanto in tanto nel migliore dei casi, ma nessun peso di responsabilità nel suo futuro. È questa l'anomalia di base che non viene affrontata. E invece è la premessa da cui partire, prima di esaminare tutto il resto.

Quanto al testo della legge sul “reato universale” di recente approvato in Commissione Giustizia del Senato, un lettore interviene sulle Lettere di Specchio dei tempi di giovedì 11 luglio 2024 scrivendo: «Mi sto interrogando sull'utilizzo ormai generalizzato della locuzione "reato universale" per definire le intenzioni parlamentari relative alla maternità surrogata (che brutto termine anche questo, d'altronde). Credo che "reato universale" sia un reato che tutti i sistemi giuridici della terra puniscono e non, come in questo caso, un reato punibile in Italia ovunque sia commesso. C'è una bella differenza e forse andrebbe sottolineata da tutti».
Infatti. Probabilmente indica un'aspirazione, ma sicuramente non è una formula adatta al potere limitato di uno Stato, in questo caso dell'Italia, che prova a normare la materia. 

Rimane peraltro da chiedersi se il contenuto della legge sia applicabile, visto che l'art. 9 del codice penale individua in una pena superiore a tre anni la possibilità che il reato diventi perseguibile in Italia anche se commesso dal cittadino in territorio estero e nei confronti di una o di uno straniero. Può essere sufficiente il disposto dell’art. 7 punto 5 per sottrarre a questa limitazione normativa il contenuto del DdL Varchi?

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Link nel testo:

[1] - https://ilricciocornoschiattoso.wordpress.com/2015/03/28/il-corpo-della-madre-surrogata/

[2] - https://www.micromega.net/in-tre-a-fare-un-bambino-una-serie-tv-racconta-la-maternita-surrogata/

[3] - https://area-femminista.blogspot.com/2023/03/gpa-adozioni-rese-caparbiamente.html

[4] https://www.salute.gov.it/portale/donna/dettaglioContenutiDonna.jsp?lingua=italiano&id=1011&area=Salute%20donna&menu=nascita 

Attribuzione immagine:

<a href="https://it.freepik.com/foto-gratuito/gestante_4291515.htm#page=2&">Immagine di jcomp su Freepik</a>

9-12 Luglio 2024

© Iole Natoli

 

martedì 15 marzo 2022

Contratti, bombe e il mercato internazionale delle Gpa

Nascere oggi (ma se tutto va bene) da madri surrogate in Ucraina

di Iole Natoli

«Ucraina, neppure le bombe fermano il mercato delle madri surrogate» è il titolo di un articolo di Antonella Mariani apparso su L’Avvenire, quotidiano cattolico le cui posizioni politico-ideologiche sono di norma parecchio lontane dalle mie, ma che sulla pratica della Gpa invece coincidono.

 

Alla vigilia dell’invasione russa, un video della clinica ucraina BiotexCom avrebbe reso pubblico l’allestimento di un bunker antiaerei, dalla capienza di 200 persone, corredato di tutto il necessario per garantire ai neonati una permanenza al sicuro, la cui durata non è prevedibile.
Per poter lasciare il territorio ucraino i piccoli dovrebbero essere dotati di regolari certificati di nascita, ma gli uffici anagrafici sarebbero chiusi a causa della guerra ormai in corso.

C’è però un altro spinoso problema che sembra emergere in tutta la sua crudezza, quello delle donne “portatrici” la cui gravidanza non si è ancora conclusa.

Queste, riporta da The Atlantic L’avvenire, «subiscono le pressioni dei committenti stranieri per lasciare il Paese e mettersi in salvo fino alla data del parto, ma non se la sentono di abbandonare la propria famiglia e gli eventuali altri figli in una situazione di guerra».
Già, perché fra i requisiti richiesti per diventare una donna "portatrice", c'è quello di avere avuto già figli propri. Chissà cosa prevedono per situazioni come questa… i "contratti".

Per altri scritti sulla Gpa di Iole Natoli, andare al punto 07. Sulla GPA o Gestazione per altri di cui a questo link

 

15 marzo 2022
 

© Iole Natoli

giovedì 26 ottobre 2017

VICOLI CIECHI - LE INCONGRUENZE DELLA GPA


Sui “CONTRATTI” per la Gpa e sul DIRITTO ITALIANO
di Iole Natoli  

by freepik
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Al di là della lesione del diritto naturale del bambino e dello stato di contenitore-oggetto a cui viene ridotta la donna con la pratica della Gpa, temi sui quali ho scritto in altre pagine del blog (link), v’è un elemento che non viene mai rilevato e consiste nell’aspetto giuridico di questa “rivoluzione culturale”… che di fatto rivoluzione non è e riporta anzi ai tempi in cui la donna veniva paragonata alla “terra”, inseminata dal maschio padrone.

martedì 28 marzo 2017

I FALSI ALIBI DELLA GRAVIDANZA PER ALTRI



Sono soltanto sviste in/volontarie o anche sintomi di valori alla deriva?
di Iole Natoli  

by Freepick
Gpa? Autodeterminazione! La donna! Il diritto! Gratis, quasi gratis, rimborso spese, è pur sempre un impegno notevole, no? Se lo hai già fatto, il “prezzo-rimborso” sale, in proporzione al grado di “recidiva”…
Appena si prova a toccare l’argomento è un impazzare di “giustificazioni” affannate a sostegno del business neoliberista. Le trovi ovunque: vengono scritte disinvoltamente sui social o dichiarate in arringhe interminabili da avvocati presenti a qualche Convegno, come quello promosso il 16 marzo di quest’anno da RUA a Milano.


venerdì 17 marzo 2017

Contro il delirio della GPA che rende proprietà contrattabile i bambini


La GPA snatura di prepotenza la vita arrogandosi diritti che non ha
di Iole Natoli  
In Italia, una proposta di legge formulata dall’Associazione Luca Coscioni pretenderebbe di introdurre da noi una GPA regolamentata e per di più con contratto che vincoli la madre a cedere il bambino ai committenti dopo il parto.
Al di là di quel che c’è da obiettare a una simile manipolazione della vita umana, c’è da chiedersi quale valore potrebbe mai avere in Italia un contratto stipulato in concomitanza con la procedura d’impianto in utero, quando cioè non esiste ancora un soggetto giuridico in nome del quale il donatore e/o la donatrice di materiale biologico o un suo partner, definiti genitori intenzionali, possano esercitare un qualche diritto.   

venerdì 10 marzo 2017

Corte d'Appello di Trento / La scomparsa delle madri



L'insostenibile immoralità di un INGANNO
di Iole Natoli  

kjpargeter / freepik

A proposito della recente sentenza d'appello, che riconoscendo come legittima la paternità di entrambi i membri di una coppia gay nei confronti di una bimba nata da GPA convalida la cancellazione delle madri, sentenza contro la quale ricorrerà Giuseppe Fontana, sostituto procuratore di Trento (link), esprimo il mio apprezzamento del ricorso.

lunedì 7 marzo 2016

8 Marzo 2016 e Gpa


GPA o MORTE LA CULTURA LIBERTICIDA DEL BAVAGLIO
di Iole Natoli   


In questi giorni di PRETESA DI BAVAGLIO Pro-Gpa-Libera-Mondo, accade perfino che in un gruppo "FEMMINISTA" di Facebook ti cancellino senza nemmeno dirti il perché e che, se chiedi lumi alla comunità correlata, non ti si risponda nemmeno.
In questi giorni di “democratica” agonia del pensiero, che prevede che a parlare siano solo gli/le autodefinitesi-non-schierate/i, in realtà più schierat* di un plotone d’esecuzione, accade che ti arrivi tramite newsletter questa immagine da un membro parlamentare di SEL.

sabato 5 marzo 2016

#UteroInAffitto o #GPA e il DIRITTO NATURALE del BAMBINO

Gpa o della più intima continuità umana negata
di Iole Natoli

Disegnato da Freepik (>)


Nell’attuale esplosione di contrasti che si accompagna al tema della cosiddetta maternità surrogata, accade di sentire le opinioni più incredibili anche da parte di psichiatri o psicanalisti - non molti per fortuna - che dovrebbero avere uno sguardo più attento alle prime emozioni dell’infanzia.

Perché di fatto di tutto si discetta tranne che del diritto naturale del bambino (quello reale perché nato, non quello fittizio esistente solo come progetto da realizzare comunque), che consiste nell’aver riconosciuta e tutelata  la propria continuità   
esperienziale, che  lo lega  alla  vita intrauterina in cui ha appreso a decifrare e costituire il suo piccolo mondo, attraverso le reazioni emotive e la voce della donna che lo ha avuto in grembo per così tanti mesi. 

domenica 28 febbraio 2016

Le Unioni civili, l’errore della #StepChildAdoption, il clima sociale

COME TI CAPOVOLGO LA REALTÀ
O L’ANALISI NON RADICALE DEL PENSIERO
  di Iole Natoli    

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In un’intervista su repubblica.it sulla fiducia posta e ottenuta dal Governo per le Unioni civili al Senato, alla domanda “come mai non è deluso?”, l’ex deputato Franco Grillini, militante del movimento LGBT e presidente onorario dell’Arcigay, così risponde: «Perché lo abbiamo cambiato lo stesso, questo paese. (…) Abbiamo fatto una rivoluzione civile nonviolenta e qualcuno non se n'è neanche accorto» (link). Non tutti però hanno la stessa serenità di sguardo e la stessa obiettività di giudizio e questo sia tra gli omosessuali che tra i commentatori estranei al movimento.

mercoledì 24 febbraio 2016

Gpa e questione etica / Cristina Comencini risponde alla lettera aperta di Iole Natoli


Per leggere la risposta andare al sito corrispondente all’immagine (link).
 
            http://www.cheliberta.it/2016/02/22/risposta-a-iole-natoli-differenza-allorigine-della-nascita/
Se invece si vuol firmare la petizione CONTRO l’Utero in affitto, cliccare qui per andare su change.org (link).

martedì 16 febbraio 2016

No a Utero In Affitto e GPA / “Gestazione Solidale anche per sé”, tra divieto e possibilità

La “Gestazione Solidale anche per sé” potrebbe non essere in contrasto col divieto di Utero in Affitto e di Gpa
di Iole Natoli

designed by freepik.com

Nota preliminare: questo scritto rappresenta la continuazione dei miei articoli precedenti linkati in   calce, in particolare dell’ultimo del 13 febbraio. Presupposto di base è dunque la stesura di una carta mondiale che preveda un doppio binario come già specificato altrove (link).
Non più gestazione per altri, ma gestazione solidale anche per sé. Il per sé non può essere escluso dal dono. Senza assumersi una responsabilità personale (dunque non cedibile ad altri) verso quel che viene donato, si può donare un   oggetto, forse un animale, ma non un essere umano. 

sabato 13 febbraio 2016

GPA E ACCORDI MONDIALI / LETTERA APERTA A CRISTINA COMENCINI

GPA e QUESTIONE ETICA /  Quale progetto da discutere all’ONU?
di Iole Natoli  

Gentile Cristina Comencini,
partecipo come altre al dibattito sull’Utero in affitto,   detto più asetticamente GPA, e personalmente sarei lieta per diverse ragioni se tale pratica venisse eliminata su tutto il pianeta. Nutro però non pochi dubbi sulla fattibilità di un’abolizione globale.