È un’emergenza. I femminicidi si moltiplicano e lo Stato
colpevolmente non fa nulla. Cosa si aspetta? D’interpellare l’oracolo per
sapere come e quando la peste finirà?
Eppure in una società che fa delle campagne
pubblicitarie lo strumento più efficace, per diffondere e sostenere i propri
interessi economici, il mezzo esiste.
Rispondere all'emergenza vuol dire in primis chiedere e ottenere campagne mirate e diverse, una
raffica di campagne rivolte agli uomini. In più pianificare l'istituzione di
centri di ascolto qualificati - costosi, lo sappiamo, ma i costi di vite
umane ci sembrano di gran lunga più alti - per quegli uomini che si sentono
in bilico, per quelli che, resi più consapevoli dalle campagne pubbliche, si
accorgono d'essere a rischio di trasformarsi in aggressori e assassini.
Ci sono state iniziative lodevolissime sul territorio,
ma inadeguate rispetto alla massa di coloro che non vengono nemmeno sfiorati
da un possibile approccio di questo tipo e tale inadeguatezza non è certo ascrivibile
a chi quelle iniziative ha attivate ma, oltre che all’assenza o scarsezza di
mezzi, all’impossibilità strutturale di raggiungere chi non pensa di dover
essere raggiunto.
Non serve che stiamo a baloccarci tutte e tutti sui
nostri blog, per distillare la quintessenza delle sottigliezze, che portano
in qualche caso a chiusure, talvolta ferocemente autoritarie, verso spiragli
di proposte diverse: abbiamo tutto il diritto di pretendere dallo Stato un
lavaggio dei cervelli "malati", una responsabilizzazione diretta. Solo
se queste persone riusciranno a riconoscere in sé il germe del dissesto
psicologico che le porta all'esercizio della violenza, avremo fatto qualche
passo in avanti verso la riduzione (soluzione è un eccesso di ottimismo) del
problema.
I risultati di programmi educativi - e anche qui
dobbiamo uscire dalle singole, belle, splendide ma limitate iniziative, per
giungere a programmi centralizzati, che investano tutto il territorio
nazionale - si avranno nel tempo. Coloro che uccidono OGGI rientrano invece
tra le masse che sono già fuori dai circuiti scolastici e che possono essere
raggiunte solo tramite campagne pubbliche specifiche. Abbiamo l’obbligo e il
diritto di E S I G E R L E.
Dovremmo fare massa noi, donne e uomini insieme, per
ottenere - e subito - questo.
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