DIVERSAMENTE MADRE
di Iole Natoli *
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Premessa
Il dibattito che è attualmente in corso sulla stampa, sul web e nei luoghi di aggregazione delle donne, verte su molti aspetti. Uno di questi riguarda la possibilità di limitare la maternità solidale al rapporto tra donna e donna, escludendo in altri termini che una GPA possa essere avviata a favore degli uomini singoli, eterosessuali o omosessuali che siano.
Quest’ipotesi nasce da una considerazione di fondo: c’è in atto un massiccio tentativo di cancellazione volontaria della madre, con tutte le conseguenze sociali e culturali che la cosa comporta. Riservandomi di analizzare in seguito questo dato in sé molto importante, provo preliminarmente a valutare la maternità solidale sotto il profilo della relazione e delle tutele giuridiche che, in ogni caso, ad essa devono essere date.
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venerdì 18 dicembre 2015
LA GPA BOCCIATA IN EUROPA È PERÒ MOLTO PRESENTE NEL MONDO
sabato 12 dicembre 2015
"GPA", AUTODETERMINAZIONE e DIRITTI / Come intendere una “MATERNITÀ SOLIDALE”
Può la responsabilità personale essere oggetto di dono o di
vendita?
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di Iole Natoli *
Premessa
Il dibattito in corso
sulla cosiddetta sulla GPA (gestazione per altri) è stato volutamente
strumentalizzato dalla destra italiana,
che ha preteso di estendere il parere contrario di molte femministe su questa
pratica al Ddl Cirinnà in discussione,
che verte invece sulle unioni civili e la stepchild adoption per le coppie
omosessuali.
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Ne è derivato l’invito da parte di alcune femministe a
differire la discussione sulla GPA a un momento successivo all’approvazione
della legge in questione. Ciò significa però farsi dettare l’agenda da soggetti estranei al femminismo, accantonare
un dibattito che richiederà tempo e lavoro e giungere all’appuntamento di
febbraio - francese, sì, ma di sapore europeo - senza aver
preliminarmente maturato una visione abbastanza approfondita del tema.
Personalmente rifiuto di sottostare sia alla
strumentalizzazione operata ad arte da Gasparri sia alla sottomissione a
tempi altri, determinati unicamente dal suo più che improprio intervento. Mi
dichiaro dunque apertamente a favore della legge Cirinnà, invitando lettrici e lettori a sottoscrivere l'appello di cui al
link seguente (=>), e al tempo stesso mi esprimo sulla GPA, ritenendo non rinviabile l’esame di tale pratica che,
ricordiamolo, è stata ed è utilizzata dalle coppie eterosessuali, molto
ma molto più estesamente del recente ricorso ad essa dei gay.
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