mercoledì 6 gennaio 2016

DISORDINI A SFONDO SESSUALE A COLONIA

L’accaduto che non accade e il silenzio addomesticato delle donne
di Iole Natoli 
Pubblico una nota che ho scritto il 6 su FB, dopo aver verificato con stupore che il 5, giorno in cui è apparsa sui media la notizia, nei gruppi non solo non si commentava l'accaduto ma quegli articoli non trovavano spazio. 
L'immagine invece è successiva.

Chi frequenta i gruppi FB a tematica femminista trova sempre minuziosamente riportati i casi di stupro, di femminicidio, di aggressioni, di violenze anche verbali sulle donne. Giustamente in tali gruppi si accusano gli uomini non protagonisti di tali episodi frequenti di non voler quasi sempre vedere quel che accade. Com’è possibile che chi non approva quelle violenze taccia? Tacere è complicità... e via di questo passo.
Per coerenza ci si sarebbe conseguentemente aspettato che l’episodio di Capodanno verificatosi a Colonia avesse trovato adeguato spazio nei gruppi. E invece no. C’è stato invece un iniziale silenzio assoluto, rotto solo ora da qualche coscienza femminile più sveglia. Perché?Non è la distanza: si riportano tanti di quei casi avvenuti altrove, che non si può dare questa spiegazione al fenomeno.
Non è nemmeno una sorta di disinteresse programmatico, proprio perché per programma c’è sempre stato l’opposto.
È il caso in sé che viene ignorato perché obbliga a porsi una domanda scomoda. CHI SONO gli aggressori di Colonia?

Personalmente individuo le seguenti possibilità:
1 - un gruppo organizzato di residenti tutt’altro che integrati, che esprimono in tal modo il loro rifiuto verso la terra e la società in cui vivono;
2 - un gruppo organizzato di migranti tutt’altro che integrabili, che appena arrivati esprimono in tal modo il loro rifiuto verso la terra e la società in cui sono arrivati;
3 - un gruppo organizzato appartenente alla prima o alla seconda categoria appositamente assoldato dal Daesh per fare terrorismo sotto altra forma in Germania;
4 - un gruppo di nordafricani non appartenenti alla prima o alla seconda categoria, appositamente organizzati e assoldati dagli stessi estremisti tedeschi che di recente se la son presa con Angela Merkel, interessati a dimostrare quanto cattivi e pericolosi siano tutti i nordafricani. Sembra un po’ più difficile da credere, ma neanche tanto. Per soldi, dei nullatenenti si vendono abbastanza facilmente dovunque;
5 - un gruppo di non nordafricani che si fingono nordafricani, organizzati e assoldati dagli estremisti tedeschi, interessati a dimostrare quanto cattivi e pericolosi siano tutti i nordafricani. Meno probabile dell’improbabile precedente, ma pur sempre da considerare.

Pubblicare su Fb un post sull’accaduto serve a rispondere a questi interrogativi? No.
Sarebbe però servito a evitare che si pensasse che le donne tacciano perché hanno paura di poter essere definite razziste.
Sarebbe servito a evitare che le donne potessero assomigliare a quegli uomini, che non vedono ciò che fanno altri uomini del loro stesso paese quando fanno violenza alle donne.
Sarebbe solo servito a dimostrare che le donne non hanno paura di dire quel che pensano, o meglio ancora che non temono di interrogarsi su quel che accade, quale che possa essere la conclusione alla quale possa accadere di dover giungere, conclusione che riguardi una delle cinque ipotesi elencate o qualche altra a cui io non ho pensato.

Di ipotesi ce ne sarebbe anche una sesta, avanzata da qualche lettrice di FB, che si tratti cioè di una “bufala”. Solo che questo lo si può immaginare di ogni evento di cui non risulti chiara la dinamica. Io, però, preferisco lasciar da parte le mandrie, anche perché, se solo fosse vero, ricaveremmo molti più danni dal non aver prestato la dovuta attenzione al fenomeno di quanto possa invece accaderci nello scambiare una montatura per realtà.


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     Leggi su:


Piccola Rassegna Stampa
Successivamente alla pubblicazione del mio articolo del 6 gennaio (il primo dell’elenco che segue)
sono apparsi molti articoli di donne e di uomini. Eccone alcuni.
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06/01/2016
Iole Natoli: “Disordini a sfondo sessuale a Colonia / L’accaduto che non accade e il silenzio addomesticato delle donne” (link)
Barbara Giorgi: “Violenza sulle donne: non ha appartenenza etnica” (link)
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07/01/2016
Marina Terragni: “Capodanno a Colonia: piazza Tahir nel cuore dell’Europa”  (link)
Marco Palillo: “I fatti di Colonia riguardano tutti noi maschi (non solo i migranti)” (link)
Lucia Annunziata: “Sul corpo delle donne no pasaran”  (link)

Lorella Zanardo: “No al silenzio sulle violenze di Colonia”  (link)
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8/01/2016
Ida Dominijanni: “L’indice di Colonia”  (link)
Musa Okwonga: “Se vogliamo discutere di Colonia, dobbiamo schierarci dalla parte delle donne “(link)
Intervista di Antonietta Demurtas con Amalia Signorelli: “A Colonia una guerra tra maschilisti” (link)
Simona Sforza: “Farsa e realtà” (link), da Mira SigelThe farce of #Cologne” del 7.01 (link)
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09/01/2016
Lea Melandri: “Il genere della violenza, gli orrori hanno un sesso” (link), ripresa di uno scritto precedente
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10.01.2016
Iole Natoli: “Non è così che si difendono le Donne e i Paesi” (link)
Natalia Aspesi: “Tutti i branchi dei maschi” (link)
Giuliana Sgrena: “Inciviltà di genere” (link)
Intervista di Antonello Guerrera con Nina George: “Fatti gravi e criminali ma la Germania è un Paese sessista(link)
Rita Cugola: “La violenza è violenza” (link)
Intervista con Alice Schwarzer: “Graz: Non solo un problema di Colonia” (link)
Kamel Daoud: “Colonia. Il corpo delle donne e il desiderio di libertà di quegli uomini sradicati dalla loro terra” (link)
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11.01.2016
Ute Frevert: La nostra società sta reagendo anche grazie al femminismo(link)
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12.01.2016
Serena Galié: “Io, italiano che insegna in Germania ai rifugiati, vi spiego i programmi di integrazione tedeschi”  (link)
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14.01.2016
Eretica: “Colonia, la violenza di genere non è un problema di ordine pubblico" (link)
TK Brambilla: “Colonia: che abbiano un mandante o meno poco importa. La misoginia patriarcale è la matrice”  (link)
Nota:
 in relazione al pezzo di Eretica, ritengo doveroso smentire l’assenza di organizzazione
tenendo conto di quanto asserito dall'anticrimine federale tedesca:  
"Le aggressioni di San Silvestro erano organizzate". 
Lo dice il capo del Bundeskriminalamt (l'anticrimine federale), Holger Muench,
al Rbb Inforadio. 
"È chiaro che gli aggressori sono arrivati da più regioni, a Colonia come in altre città.
Normalmente una cosa del genere viene organizzata sui social network" (
link).
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15.01.2016: 
Sara Gandini e Laura Colombo: “Colonia: conflitti e mediazioni femministe” (link)
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24.01.2016
Elena Tebano: “
L’interesse “risvegliato” per la violenza. 
Immigrati troppo tollerati
. Colonia divide le femministe tedesche” (link)
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