venerdì 12 febbraio 2016

A CARTE SCOPERTE / #Cirinnà #StepChildAdoption


Dal Parlamento si pretende coerenza
di Iole Natoli  
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Si pretende. Non è affatto un eccesso verbale ma un termine del tutto adatto al mandato che i parlamentari sono tenuti, per volontà popolare, ad onorare. Onorare un mandato non significa soltanto presentare proposte di legge necessarie e coerenti, ma altresì esprimere il proprio pensiero in sede di discussione, in accordo o in disaccordo a una qualsiasi proposta, secondo un’impeccabile logica. Sostantivo che mi sembra sia assente da molte delle contestazioni che avvelenano l’atmosfera del Senato in questi giorni, in relazione al DdL sulle Unioni Civili.

Non son volati pure calci e pugni forse solo perché gli insulti lanciati a più riprese erano pari per violenza a quegli atti.
Si è gridato all’SOS contro l’Utero in affitto BENCHÉ MAI LO SI FOSSE FATTO IN PRECEDENZA, dimenticando che il ricorso all’Utero in affitto non è appannaggio esclusivo dei gay ma che, al contrario, sono proprio le coppie eterosessuali che vi fanno ricorso maggiormente. Queste sono protette da un articolo, il 44 della legge sulle adozioni del 1983 che permette la Step Child Adoption e che nella sua formulazione attuale consente di aggirare il divieto italiano di Gpa, cosicché viene di fatto “importato” in Italia un bambino commissionato a un’aspirante gestante all’estero, in barba ai divieti esistenti. Di alcuni casi si è a conoscenza perché i committenti sono incappati negli accertamenti della Giustizia, ma quanti riescono a eludere il controllo?
La questione della Gpa è un tema serio, da affrontare SEPARATAMENTE dalla legge sulle Unioni Civili, sia perché sopprimere l’art. 5 non risolve il problema di fondo - che è il ricorso alla Gpa e non l’adozione -, sia per non far pagare lo scotto di un divieto esistente a una parte della popolazione soltanto. Cosa che è discriminante, dato che non si è chiamati a stabilire se due uomini siano in grado o no di fare i genitori - lo farebbero comunque, anche senza adozione - ma di consentire a una parte della popolazione la stessa cosa di cui fruisce l’altra parte, di conferire cioè gli stessi diritti.
Si teme che concedere l’adozione ai gay spalanchi maggiormente la porta alla Gpa, altrimenti (e spesso più propriamente) detta utero in affitto? SI SBARRI quella porta MA PER TUTTI.
In un articolo precedente (link) ho illustrato una “Modesta proposta per prevenire “ che qui riporto.
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EMENDAMENTO PROPOSTO
Art. 5. (Modifiche alla legge 4 maggio 1983 n. 184)
1 - L’Art. 1. della L. 4 maggio 1983, n. 184 viene modificato nel seguente modo:
I minori possono essere adottati anche quando non ricorrono le condizioni di cui al comma 1 dell'articolo 7 e ove non concepiti mediante la pratica illegale in Italia della Gpa, che sia stata attivata all’estero.
L’esclusione di cui al comma precedente relativa al concepimento tramite Gpa non si applica ai minori già nati o che nasceranno entro 270 giorni dalla data di promulgazione della presente legge.
La rimanente parte dell’articolo 5 - dopo la parola «coniuge» sono inserite le parole «o dalla parte dell'unione civile tra persone dello stesso sesso» - rimane invariata.
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Delle due l’una. O questo emendamento è utilizzabile e risolve definitivamente la questione, o non lo si può utilizzare per una delle seguenti ragioni:
 - perché non si ritiene legittima una legge che, per l’applicazione del divieto vigente di cui all’art. 1, escluda una parte della popolazione dall’esercizio di un diritto (che è quello di adottare e non di essere adottato);
- oppure, in quanto si ritiene che non si possa non estendere anche ai bimbi che potranno nascere dopo la promulgazione della legge (anzi dopo 270 giorni da quella data) la possibilità di essere adottati dal partner del genitore biologico, che il secondo comma all’art. 1 temporaneamente consente.
Nel primo caso si approvi l’emendamento proposto, nel secondo, in ciascuna delle obiezioni indicate, si approvi l’art. 5 del DdL Cirinnà come adesso è.
Gentilmente, signori del Senato, usate la logica. Da qualche parte un residuo di essa dovrà pur esservi rimasto, malgrado la tempesta spazzapensiero che vi agita.

11.02.2016

© Iole Natoli  
(link)


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