Una richiesta di PAR CONDICIO
di Iole Natoli
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In questi giorni la cronaca nera si è soffermata sul
caso di Kaur Balwinde, un’indiana di anni 27, uccisa dal marito anch’egli indiano, 1_“perché vestiva all'occidentale”
(spiegazione smentita poi dal pm), 2_“per preservare la sua cultura”, 3_perché c’è “un’immigrazione che rifiuta
l’integrazione” e per altre motivazioni trovate immediatamente da varie
testate giornalistiche, che dimostrano un’indomita vocazione analitica nel rintracciare
rapporti tra sostrato culturale e uccisioni (altrimenti dette “femminicidi”). |
giovedì 31 maggio 2012
Femminicidio: le pronte analisi della cronaca nera
mercoledì 23 maggio 2012
LAICITÀ E DOGMI / GIÙ LE MANI DAL VENTRE DELLE DONNE
Conversazioni autorevoli
Il DIRITTO LEGALE DELLA BLASTULA
di Iole Natoli
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Siamo alle comiche? Non so, forse agli epiloghi di una lunga campagna anti-donna, che muovendo dai patriarcati lungo i secoli e arricchendosi della caccia alle streghe, con molti roghi di cristiana memoria, giunge oggi a voler ricacciare dentro la gabbia le donne, colpevoli di aver trovato, tra mille sofferenze loro imposte, la strada di una totale autonomia.
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COSTUME E SOCIETÀ / Quando a farne le spese sono i figli
GLI INFANTICIDI, COROLLARI EVITABILI
di Iole Natoli
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NO, non è possibile che mi tocchi continuare a soffermarmi sui titoli: “Brescia, butta i figlioletti nel vuoto e s'uccide: troppi debiti”.
Qualcuno insegni cortesemente a chi conia spettacolari enunciati come questo che i due punti hanno funzione esplicativa. Troppi debiti? Tutti giù dal balcone o dalla finestra! Come se il rapporto fosse di causa-effetto immancabile; come se non toccasse altri campi il fatto che quest’uomo, esasperato per i troppi debiti e dopo un litigio con la moglie, che avrebbe peraltro tentato di sopprimere, abbia deciso di far piazza pulita della famiglia prima di consegnare alla morte se stesso.
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COSTUME E SOCIETÀ / La 194 e un equivoco del linguaggio da eliminare / Parte 2ª
Chiariamo bene le idee agli antiabortisti
LEGGE 194 e
INTERRUZIONE DELL’OSPITALITÀ GRAVIDICA
post confronto
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di Iole Natoli
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Raramente trascorro il mio tempo a dibattere sui blog altrui questioni varie e tuttavia qualche volta mi accade.
La più recente è legata alla lettura del titolo “Dell’aborto non mi importa nulla”, che l’autrice del pezzo si affrettava giustamente a smentire fin dalle prime battute, utilizzandolo di fatto per spiegare che si sarebbe interessata e occupata di altro: di cose da lei ritenute in quel momento più importanti ed urgenti, su cui convogliare attenzione e commenti.
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COSTUME E SOCIETÀ / La 194 e un equivoco del linguaggio da eliminare / Parte 1ª
Chiariamo bene le idee agli antiabortisti
LEGGE 194 e
INTERRUZIONE DELL’OSPITALITÀ GRAVIDICA
di Iole Natoli
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In un giorno che passerà alla storia come simbolo dell’antifemminismo più bieco, la città di Roma - situata in Italia e non all’estero e capitale della Repubblica italiana - è divenuta luogo della manifestazione più orrenda che si possa ideare in uno Stato: bambolotti posti ad adornare una croce, dichiarazioni aberranti alla stampa, insulti infamanti e da codice penale alle donne e, ciliegia acida su una torta marcia, l’appoggio fisico e politico alla Marcia - impropriamente chiamata Pro Vita - del Sindaco Alemanno e della Consigliera delle Pari Opportunità, Lavinia Mennuni.
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SOCIETÀ / Il linguaggio patriarcale e IL COGNOME
QUANDO L’ARTICOLO DETERMINA UN PO’ TROPPO
IL SALVAGENTE LINGUISTICO DEGLI UOMINI
di Iole Natoli
I quotidiani abbondano del “la”. Non di una nota musicale, no: di un banalissimo articolo femminile, senza il quale i giornalisti nostrani perdono, come si suole dire, la trebisonda. Come faranno mai a scrivere, i tapini, senza il prezioso discrimine del sesso?
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SOCIETÀ E COMUNICAZIONE / Femminicidi e Linguaggi mediatici incongrui
Da: KULTBAZAAR - Arti Scene Luoghi - 08.05.2012
E LE STELLE STANNO A GUARDARE
di Iole Natoli
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Le stelle? No, gli OdG.
Sollecitati con lettere e petizioni varie (di cui qualcuna indirizzata al Presidente della Repubblica) ad aprire un dibattito su linguaggio mediatico e femminicidi, gli OdG preferiscono astenersi.
Quanto meno finora. Fino a quando? | ||
SOCIETÀ E DIRITTO / Femminicidi e dogmi matrimoniali
In precedenza su KULTBAZAAR - Arti Scene Luoghi - 5-9 Maggio 2012
Istituto matrimoniale anticamera del Femminicidio...
o quasi
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Da dove passa la percezione distorta
dei rapporti uomo-donna
di Iole Natoli
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Sin dal 1979 ho proposto una riforma del cognome di famiglia e dei figli mediante la formula del doppio cognome, avendo individuato nella soppressione del cognome materno la prima imbeccata sociale della liceità dell’annullamento della figura femminile, che con il concorso di altri fattori può tradursi, in casi estremi ma frequenti, anche in soppressione fisica della donna. E tuttavia questa riforma, fin qui perversamente disattesa, da sola non sarà sufficiente. Se vogliamo che l'atteggiamento degli uomini cambi rispetto alle donne, dobbiamo - tra gli altri interventi - riformare anche e d’urgenza l'istituto matrimoniale. Continua
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DONNE E SOCIETÀ / “Femminicidio” un’antica strada di sangue
Da: KULTBAZAAR - Arti Scene Luoghi - 4 Maggio 2012
Quando il linguaggio smaschera ciò che la cattiva coscienza nasconde
FEMMINICIDIO E UXORICIDIO di Iole Natoli
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“Il bollettino di guerra quotidiano ci comunica sistematicamente l’aggressione di una o più donne in una qualche regione d’Italia per mano di mariti, compagni, fidanzati abbandonati o che si credono tali, aspiranti partner sessuali respinti, i quali, considerando non persona ma proprietà del genere maschile la sfortunata di turno, ritengono di poterla oltraggiare, ferire, violentare, assassinare, con la stessa disinvoltura con cui si rompe o si getta via un oggetto usato, se la possibilità di quell’uso viene meno” .
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Così iniziava una petizione al Presidente Napolitano [1], portata a conoscenza di tutti gli Ordini dei Giornalisti italiani e di numerose testate giornalistiche, lanciata da me e da Francesca Rosati Freeman il 23 marzo di quest’anno. Oggetto: il linguaggio dei media utilizzato per indicare gli assassinii di donne che la stampa tarda a chiamare col nome che loro spetta: “femminicidi”.
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PETIZIONE / No al Femminicidio
Di Iole Natoli e Francesca Rosati Freeman |
Al Presidente Napolitano
27 Marzo 2012 |
Illustrissimo Signor Presidente Giorgio Napolitano,
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Il bollettino di guerra quotidiano ci comunica sistematicamente l’aggressione di una o più donne in una qualche regione d’Italia per mano di mariti, compagni, fidanzati abbandonati o che si credono tali, aspiranti partner sessuali respinti, i quali, considerando non persona ma proprietà del genere maschile la sfortunata di turno, ritengono di poterla oltraggiare, ferire, violentare, assassinare, con la stessa disinvoltura con cui si rompe o si getta via un oggetto usato, se la possibilità di quell’uso viene meno.
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MANIFESTO PER L’8 MARZO - Anno 2012
Per il Gruppo di Facebook “Iter del Cognome Materno in Italia nei regimi di matrimonio e di convivenza”, Iole Natoli ha creato l’evento
8 MARZO 2012 - Giornata del Cognome Materno in Italia
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Contro l’invisibilità delle Donne
Per affermare il legittimo diritto delle Madri di non essere cancellate dalla memoria storica dei loro e delle loro discendenti
Perché i tuoi Figli e le tue Figlie abbiano il diritto di portare anche il cognome della loro Madre
CHIEDI per loro AL PREFETTO che venga aggiunto il Cognome Materno al Paterno, già attribuito nel matrimonio alla nascita
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Per scoprire come fare vai al link Scorciatoie per il DOPPIO COGNOME del blog “Il Cognome materno in Italia nei matrimoni e nelle convivenze”, o iscriviti al gruppo promotore.
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